DependeDepende ¿de qué depende?De según como se mire, todo depende
Da più punti di vista, la mia situazione può dirsi privilegiata.
Dal punto di vista delle statistiche mondiali: vivo in un Paese del "nord del mondo", in una delle sue regioni più ricche.
Dal punto di vista della mia comunità: sono figlio di due insegnanti, entrambi estremamente colti; da piccolo, quando internet non c'era, se avevo bisogno di un'informazione non avevo bisogno di andare in biblioteca: libri ed enciclopedie li avevo in casa. O, spesso e volentieri, mi bastava chiedere ai miei.
Tuttavia, non mi sono mai sentito parte della "città bene". Innanzitutto perché il mio Comune di nascita conta meno di 30.000 abitanti, anche se sulla carta è una città - e anche adesso vivo in periferia - e poi perché quella cultura che i miei genitori avevano se l'erano costruita da sé.
Poco più di un mese fa ho avuto una discussione con Moreno (nome di fantasia), studente di ingegneria, a proposito di Elly Schlein, che non era ancora segretaria del PD e, in vista delle primarie, era data per sfavorita. Io non tifavo né per lei né per Stefano Bonaccini, dal momento che delle idee del loro partito non condivido praticamente niente. La discussione con Moreno verteva, in ogni caso, sulla credibilità di Elly Schlein. Come può la figlia di due professori universitari, rampolla di una famiglia di avvocati, magistrati, politici, ambasciatori... rappresentare "il popolo"? sostenevo io.
E Moreno: ma perché la figlia di due docenti universitari non può stare dalla parte dei poveri? Anche San Francesco d'Assisi era ricco di famiglia...
Moreno è ingenuo, ma è un bravo ragazzo. Ed è in buona compagnia, d'altronde: per quanto un milione di votanti alle primarie del PD siano tutt'altro che un numero enorme - almeno pensando agli oltre 4 milioni che parteciparono nel 2005 - di persone che credono che Elly Schlein sarà colei che renderà felice Nanni Moretti ce ne sono.
Oggi, a ora di pranzo, ero in centro a Padova per un'iniziativa del centro universitario. Incontro una signora che conosco, artista e filosofa, e vado a salutarla. Era in compagnia di un giovane collega, Tiberio (altro nome di fantasia). Gilet jacquard con scollo a V, cravatta, giacca di lana cotta, stola bianca: la Padova bene in tutti i suoi stereotipi. Ci presentiamo, e parlando dei rispettivi curricula studiorum, io nomino il corso che ho dovuto frequentare per conseguire l'abilitazione all'insegnamento.
"Ah, l'abilitazione... Me l'hanno regalata," racconta Tiberio.
"In che senso regalata?", chiedo io.
"Eh sì, con il concorso... ho chiesto il part-time, ho chiesto l'aspettativa non retribuita, ma proprio mi tocca insegnare!" La nostra amica comune mi spiega che Tiberio vorrebbe fare il ricercatore universitario: ha già scritto diversi libri.
"Scusami tanto," replico io, "ma non te l'ha ordinato il medico di fare il concorso a cattedra!"
"Il medico no, ma mia madre sì!" esclama Tiberio.
La schizofrenia del giovin signore degli anni '20: è pronto a conquistare il mondo, ce l'ha con i boomer che glielo impediscono, ma guai a disobbedire alla mamma.Questo dialogo si è svolto in una chiesa, e poco mancava che imprecassi nella casa del Signore. Decine di migliaia di giovani italiani farebbero carte false per essere nella posizione di Tiberio. Nella sua posizione, una banca non ci penserebbe due volte prima di concedergli il mutuo per l'acquisto di una casa, per dire.
Ecco: elevate Tiberio alla kappesima potenza, e otterrete Elly Schlein. Ma ci sarà sempre un Moreno pronto a bersela.
Canzone del giorno: Jarabe de Palo - Depende.
Che ci volesse una bella novità, è innegabile. Perlomeno è un volto nuovo. Da qui a essere assolutamente certa che, se in una posizione di potere, sarebbe paladina dei deboli, ce ne corre. Questo scetticismo verso tutta una sinistra ormai impaludata in liti e sgambetti e lotte intestine mi ha demoralizzato al massimo. Quindi anch'io sono prudente. Però mi riservo una piccola dose di "ottimismo". Vedremo. Quanto al sciure borghese riciclato in cattedra, ne conosco a bizzeffe.
RispondiEliminaIo ho cominciato ad affacciarmi alle notizie di attualità politica ai tempi della "discesa in campo" di Berlusconi. Si era da poco infranta l'onda di Tangentopoli, la fiducia degli italiani nella politica era particolarmente bassa ed era Berlusconi il "volto nuovo". Poco prima lo era stato Bossi. Dopo la crisi finanziaria del 2008 c'è stato un ulteriore alla fiducia degli italiani nella politica, da cui la politica non si è mai più ripresa, e sistematicamente alle elezioni ha vinto chi rappresentava il nuovo: il M5S, Renzi, Meloni... adesso è il turno di Elly Schlein. Ma anche lei farà la fine dei suoi predecessori, se finirà per "normalizzarsi" come loro. Nel 2009, a "dare una scossa" al PD ci aveva pensato Debora Serracchiani, da anni missing in action.
RispondiEliminaIo comunque ho abbandonato la sinistra nel 2005, quando ho capito che strada stava prendendo... La strada dei sciuri borghesi, appunto.
Comunque Padova è tutta "città bene", fino alla peggiore (eufemismo) periferia.. e detto tra noi, città che adoro! La Schlein l'ho votata e spero offra una svolta, non voglio neanche sapere quale, ma una sterzata che si avverta ovunque (e comunque l'avrei sperata anche da Bonaccini), purtroppo credo che certi personaggi teoricamente anti sistema siano destinati a soccombere (tipo marino a Roma affondato dal fuoco "amico"..)
RispondiEliminaL'altro giorno la signora Schlein, slka radio nazionale, parlava d'incontri, sostegni, etc. .
RispondiEliminaPraticamente un rasta che dalla Giamaica tiene lezioni di sci-alpinismo.
Del resto, per molto tempo, la signora Schlein è stata osannata perché strofina la propria ciocialla con un'altra ciocialla, fatto di straordinario spessore politico.
.. nazionale, parlava di poveri, di sostegni alla povertà, etc. .
Elimina