giovedì 28 novembre 2013

Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un (altro) passeggere (1)

Fiaba d'Avvento

Il venditore d'almanacchi reso celebre da Giacomo Leopardi proseguì, nel suo lavoro, per svariati anni.
La maggior parte degli acquirenti nemmeno ricordava il suo volto, una volta comprata la merce. Una minoranza si fermava a scambiare qualche parola, che si perdeva nell'aria come l'alito che condensa. Alcuni lo interrogarono, come il protagonista dell'Operetta leopardiana: senza chiedergli cose significativamente diverse, nondimeno; non vale la pena soffermarvisi.
Finché non giunse un Passeggere particolarmente fifone...

Venditore Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?

Passeggere Almanacchi per l'anno nuo... (Spari) Aaaaahhhhhh!!!!! (Si nasconde dietro il carretto del Venditore, cercando di trascinarlo con sé. Il Venditore resta fermo, mentre ancora si odono spari.)

Venditore Di cosa ha paura, signore?

Passeggere (nascosto dietro il carretto, tentando di prendere il Venditore per una gamba) Ma è sordo? Non sente che ci stanno sparando addosso?

Venditore (Gli spari cessano.) Ma sì, succede ogni fine d'anno: ci sono abituato ormai!

Passeggere Forse non ha capito! Siamo il 30 novembre, e questi non erano fuochi d'artificio: erano spari veri! Non li sentiva?

Venditore Certo che li sentivo! Ma volevano sparare a me, mica a lei! Venga fuori! È preoccupato per me o per sé stesso?

Passeggere (uscendo dal nascondiglio, circospetto) Lasci stare! Devo decidere se lei è un eroe, un incosciente o un imbecille!

Venditore Senta, non sono qui per farmi insultare. Vuole un almanacco o no?

Passeggere Mi faccia vedere...

(Mentre il Passeggere sfoglia il primo almanacco della pila, sopraggiunge la Signora. Dietro l'aspetto trascurato, si intravede il suo passato da nobildonna. Si ferma dinanzi al Venditore, puntando il dito contro di lui.)

Signora Lei me la pagherà! L'ho mancata anche quest'anno, ma me la pagherà! Quali disgrazie ha preparato per me, stavolta? Che so, un ictus, una trombosi fulminante?

Venditore Chi può dirlo? Nessuno legge cosa è scritto sul lunario prima del tempo!

Signora Ma lei li fa!

Venditore Certo, signora. E il suo è qui, bell'e pronto. Lo vuole?

(La Signora lo sfoglia distrattamente, poi dà al Venditore trenta soldi e se ne va portandolo con sé.)

Passeggere Devo riconoscere che lei disegna benissimo.

Venditore L'ho convinta a comprarlo?

Passeggere Prima devo capire perché quella donna era tanto arrabbiata con lei! E soprattutto, perché le sparavano addosso!

Venditore Gliel'ho detto: lei non è in pericolo. E la ragione per cui la signora era alterata non è affar suo... e nemmeno mio, per essere esatti.

Passeggere No, senta, qui questa cosa mi puzza. Me ne vado. (Dà ancora una scorsa all'almanacco che aveva sfogliato prima, e indugia.)

Venditore Lei non se ne vuole andare.

(Giunge il Giovanotto, dall'aria rabbiosamente pacata, con una spranga di ferro in mano.)

Giovanotto Cosa le ho fatto di male?

Venditore Lei? Niente.

Giovanotto Allora era arrabbiato con mia sorella?

Venditore Neanche un po'.

(Il Giovanotto brandisce la spranga, minacciando di distruggere il carretto. Mentre sta per abbassarla, il Venditore gli porge un almanacco.)

Venditore Il suo almanacco, signore.

Giovanotto (Getta la spranga a terra e dà trenta soldi al Venditore.) Grazie. (Esce.)

(continua)

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