venerdì 28 settembre 2012

Taboo XXL, ovvero "Rivela quanti anni hai e cosa studi"

Domenica pomeriggio, partita a Taboo XXL.
Alla mia squadra tocca la variante 15 parole: non ci sono parole vietate, ma occorre usarne il meno possibile per far indovinare la parola misteriosa ai compagni.

Francesca: Ghiaccio...
Io: Secco!

(Sbagliato.)
Altro giro, altra carta:

Matteo: Fabrizio...
Io: Frizzi!
Carlo: Corona!

Sondaggio: chi, tra me e Carlo, ha indovinato?

Canzone del giorno: Grégoire - Donne-moi une chance.

giovedì 27 settembre 2012

La colonna sonora della vita: estate 1999


Tutti, presumo, tra l'estate e l'autunno del 1999, siamo stati travolti da un'ondata soprannaturale. A colpi di amore dolce e cuore trafitto di spine, Carlos Santana non fu più l'icona dei genitori che, chitarra appesa al chiodo, raccontavano di quando a Woodstock...

Ma la mia preferita, in tutto quel meraviglioso album, era una canzone che non uscì mai come singolo: Africa Bamba, collaborazione tra la band del chitarrista messicano e i senegalesi Touré Kunda.
Africa bamba ase a un lado a la tristeza
Y otra mas dulce no la podras encontrar
Un lento, dolce inno alla danza e alla magia della musica!

domenica 23 settembre 2012

Ore sei


Qual è la probabilità che il proprio orologio sia perfettamente sincronizzato con l'ora esatta, quella del segnale orario della radio?

È piccola, ma sufficiente affinché stamattina, che dovevo prendere un treno, fossi svegliato dalla solenne voce: ore sei.

Canzone del giorno: Arthur Freed / Nacio Herb Brown - Good Mornin' (Singin' in the Rain).




Tra l'altro, sapevate che quei suoni prima dei beep non sono uguali per ogni segnale orario, ma sono un segnale in codice della data e dell'ora, nonché se si tratta di ora legale o solare?

Fino a due minuti fa neanche io. Paura, eh?

sabato 22 settembre 2012

Mercatino delle occasioni

Alla sagra della parrocchia Don Bosco alla Paltana (Padova), ieri sera:


Ragazzi, affrettatevi. Potrebbe essere l'ultima possibilità!


Questa mi piaceva, ma non ditelo a nessuno, eh.

venerdì 21 settembre 2012

C'è Siri e Siri...

I primi utilizzatori di auricolari, per il telefonino, erano presi per pazzi, quando per strada sembravano parlare da soli. Oggi, con l'estensione di Siri alla lingua italiana, parlare con l'iPhone è il nuovo sport nazionale.


A me però la parola Siri ricorda questo:


Canzone del giorno: The Smashing Pumpkins - Disarm.

giovedì 20 settembre 2012

La colonna sonora della vita: Natale 2003


The Rapture è una band newyorchese che tanto mi piacque quando la ascoltai per la prima volta quanto poco la seguii negli anni a venire.

Nel dicembre 2003, su un forum di musica rock, di volta in volta i partecipanti scrivevano i loro dieci album dell'anno, e moltissimi al primo posto avevano messo Echoes.

In effetti, avevano scelto bene. Me ne resi conto già al primo riff di Olio. Ed ebbi la conferma con Open Up Your Heart e il singolo House of Jealous Lovers.

Poi, forse per pigrizia, forse perché ai tempi non andavo nemmeno ai concerti, io e i Rapture ci perdemmo di vista. Nel 2006 pubblicarono un secondo album, ma mi sfuggì. Compito per il prossimo giovedì: informarsi sulle successive produzioni dei Rapture.

Questo post partecipa all'iniziativa di Attimi di Letizia.

mercoledì 19 settembre 2012

Il mio uragano

Mon ouragan di Moussu T e lei Jovents, intermezzo della storia di Francesca, raccontata oggi pomeriggio da Matteo Caccia a Voi siete qui:


Poiché il primo amore non si scorda mai, quando sento cantare - se non anche solo parlare - in francese, la differenza tra me e Gomez Addams diventa trascurabile.


No, Matteo, tranquillo: non divento gay per te. Ho già Kurt Hummel che mi tenta. Puoi venire tranquillo il 2 ottobre a Padova.

Glorie passate e nuove riconciliazioni

(Si noti il chiasmo.)


Quando avevo letto che ai mondiali di ciclismo ci sarebbe stata, da quest'anno, anche la cronometro a squadre, pensavo a una riscoperta della mitica 100 km. Era una competizione riservata ai dilettanti: ogni squadra contava quattro atleti e noi italiani ne eravamo maestri. Fu cancellata dopo l'edizione del 1994, dove dominò il treno di Dario Andriotto, Luca Colombo, Gianfranco Contri e Cristian Salvato.

Non tutti i vincitori della 100 km a squadre ebbero un'altrettanto brillante carriera da professionisti. Contri, per esempio, non passò mai nella massima categoria; Colombo ci rimase tre anni; Salvato lo ricordo solo per gli oltre 200 km di fuga solitaria alla Milano-Sanremo dell'anno successivo.

Ma dalla 100 km vennero Andrea Peron, fortissimo gregario che militò in moltissime squadre, soprattutto all'estero; Massimo Podenzana; Mario Scirea, fedelissimo di Mario Cipollini; il mio conterraneo Flavio Vanzella, per due giorni maglia gialla al Tour del 1994; Eros Poli, l'eroe del Mont Ventoux nella medesima corsa.


La cronometro a squadre degli anni '10 non ha niente a che vedere con queste glorie. È niente più che una cronometro a squadre come quelle del Giro, del Tour o della Vuelta. E soprattutto, si corre per squadre di club: assurdo, per una manifestazione dove da sempre si difendono i colori del proprio Paese.

Ma forse parlo così perché domenica non l'ho vista; e dev'essere stata anche una bella gara: i sei uomini dell'Omega Pharma-Quick Step hanno percorso i 53,2 km del percorso, che si concludeva sul Cauberg, 3 secondi più veloci della BMC di Pinotti, Quinziato, Ballan e Taylor Phinney, prima maglia rosa dell'ultimo Giro.

Sono felice soprattutto per Sylvain Chavanel, da qualche anno protagonista delle classiche del Nord, soprattutto Giro delle Fiandre e Paris-Roubaix. Avrei riempito di sberle Tom Boonen, suo compagno di squadra e capitano della Quick Step al Fiandre del 2011, quando lo inseguì mentre era in fuga e con ottime possibilità di arrivare solo al traguardo. Alla fine Chavanel si piazzò secondo, dietro l'altro belga Nick Nuyens.

Ma i due sono rimasti compagni di squadra. Forse Chavanel non era nemmeno arrabbiato, chi lo sa. E domenica hanno festeggiato insieme: e con loro Tony Martin, medagliato a Londra; Niki Terpstra, Kristof Vandewalle e Peter Velits. Nessuno di loro si è staccato, nonostante il tempo fosse contato sul quarto corridore.

Ecco. Sappiate che questo post inizialmente doveva essere al massimo di 5 righe, e intendeva paventare una perdita di memoria: non mi ero ricordato che questa settimana si svolgono i mondiali a Valkenburg, nel Limburgo.
La prossima volta fermatemi, grazie. O anche no.

Canzone del giorno: Shivaree - The Fat Lady Of Limbourg.

martedì 18 settembre 2012

La primadonna della 5ª B


I miei amici mi odiano quando, parlando, mi distraggo e lascio le frasi sospese. Stavolta, tuttavia, devo aver creato fin troppo bene il cliffhanger, al punto che ho quasi timore di farvi restare delusi dal seguito della storia di Camilla! ;-)

Di fatto, il perché? con cui avevo chiuso la prima parte del racconto non domanda il perché di tutto quel rancore dopo sette anni. Domanda, piuttosto, perché io mi ricordi così tanti dettagli dopo che, di anni, ne sono trascorsi altri otto.

La ragione ufficiale è il nome di Camilla comparsomi tra le persone che potrei conoscere, su Facebook. In 20 secondi feci click, mi accertai non trattarsi di un'omonima e la bloccai.

Ma già tre anni e mezzo fa, quando avevo invitato un'altra mia ex compagna di classe alla mia laurea, costei mi aveva chiesto se avessi visto o sentito Camilla di recente. E scoprii che altri compagni avevano avuto la mia stessa esperienza, o comunque avevano avvertito un forte risentimento nei loro confronti.

La sera della non-cena, lo ammetto, ci ero rimasto tanto male; probabilmente più del necessario. Sgombro il campo: non ho mai avuto interesse per Camilla; anzi, la trovavo pure piuttosto irritante, come capirete subito.

Era stata la mia prima compagna di banco, al liceo. Per tutti i primi due anni, si dimostrò brillante, intelligente e altrettanto studiosa: i professori stravedevano per lei.
Al terzo anno, però, di fronte alla difficoltà delle materie scientifiche, Camilla si arrese subito; e divenne svogliata anche nelle altre. Cominciò a fare le famigerate assenze strategiche, e la sua fama di studiosa le permetteva ogni volta di farla franca. Il suo fare da primadonna, inizialmente simpatico, era diventato insopportabile.

Dopo la maturità, si sarebbe iscritta a Scienze diplomatiche a Gorizia. È assai probabile che il suo fosse entusiasmo genuino; ciò nonostante, i suoi modi erano talmente irritanti che, alle mie orecchie - e a quelle dei miei compagni, pare - suonava come io a 25 anni sarò ambasciatrice, e voi mangerete merda.

Malgrado tutto, io non ce l'avevo con lei; anche perché, se lei faceva la primadonna, io ero patologicamente competitivo.

All'esame orale - svolto con la vecchia formula, con le due materie - lei avrebbe portato le mie stesse discipline: inglese e fisica. Se, tuttavia, inglese le calzava a pennello - perlomeno con il nostro professore: un voto in più per ogni tetta - fisica anche no. Mi chiamò, disperata, alla vigilia del suo turno; ma non avrei dovuto aiutarla a ripassare: avrei dovuto inventare l'incantesimo Statim Scientiam Infunde.

Non credo sia stato il voto finale - 37 o 38/60 - ad avvelenare tanto Camilla. Credo, piuttosto, sia stato l'essere ancora studentessa dopo sette anni; mentre Eva - la tanto odiata Eva, sulla carta destinata ad un futuro assai meno glorioso - già lavorava come dietista.

Rinviata la crisi adolescenziale, fu dopo i 20 anni che cercai di liberarmi delle etichette che mi ero attirato a scuola - secchione, impertinente, bacchettone. Camilla, la sera della non-cena, aveva distrutto tutti i miei sforzi. 17 o 24 anni, per lei, sono lo stesso.

Ma fu proprio lì che Camilla disse la verità: 17 o 24 anni, per lei, sono stati lo stesso.

Canzone del giorno: Ceo - Come With Me.

giovedì 13 settembre 2012

La colonna sonora della vita: primavera 2003

Con questo post inauguro la partecipazione all'iniziativa di Attimi di Letizia, scoperta grazie al blog di Adriana.

Poiché alla fine di ogni post già metto la canzone del giorno, almeno per ora mi limiterò agli anni precedenti l'apertura del blog :-)

Primavera 2003: The Seed 2.0 dei Roots, riedizione di The Seed di Cody ChesnuTT (e mi raccomando le T maiuscole, altrimenti boTTe, cit.).

Oltre alla bambina che trova la band al termine del videoclip, ricorderò il volto del mio amico a cui, per la cresima, una zia regalò l'album dei Roots, mentre lui le aveva chiesto Roots dei Sepultura. Peggio che ritrovarsi un berrettino di lana!

Largo ai giovani (e belli)!


Premessa: non andrò a votare alle primarie del Partito Democratico; anzi, non so neanche quando si svolgeranno. Comunque vadano a finire, comanderà D'Alema; ma almeno non si saranno presi i miei soldi.

In ogni caso, è di oggi la notizia della candidatura di Laura Puppato: una bellissima donna di 55 anni, giovane alla politica, la definisce Concita de Gregorio. La Giorgia Meloni di sinistra, in sintesi.

Allora, parliamone. Non sarò di certo io - che quando sento parlare di potere ai giovani mi faccio venire le pare per le ormai prossime 33 primavere - a dire che uno è vecchio a 55 anni. Ma, cara la mia Concita, 10 anni dalla prima carica di sindaco - a Montebelluna, provincia di Treviso - direi che non sono proprio tipici di un bebè.

Fossi in te, inoltre, starei anche attento all'aggettivo bellissima. È vero che ormai le femministe girano in topless, ma la bellezza - specialmente se superlativizzata - è un concetto berlusconiano: ricordatelo.

Ah, ma dimenticavo il tuo folgorante esordio, quattro anni fa, alla direzione dell'Unità:


Nel frattempo, sulla pagina iniziale di Repubblica.it, appena sotto le navi da guerra statunitensi dirette verso le coste libiche, la rivoluzione dell'autunno 2012: l'iPhone 5. Eh sì, Repubblica è proprio vicina agli italiani che soffrono la crisi.

Canzone del giorno: Franz Ferdinand - The Dark Of The Matinée.

mercoledì 12 settembre 2012

Galateo a tavola


Seguendo Non si dice piacere, blog ispirato alle care vecchie buone maniere, mi è venuto in mente un manuale del nuovo galateo, uscito quando andavo in seconda o terza media e giunto in casa nostra con un numero di Grazia, che mia zia ogni settimana leggeva.

Alla sezione inviti a pranzo, una delle regole recitava:
non si rovescia il piatto per vedere di che marca sia.
Ora, va bene che la prudenza non è mai troppa, ma è mai stato documentato il caso di qualcuno che rovesciasse un piatto - magari con tutto il contenuto - per vedere di che marca fosse?

(Ditelo, che l'avete fatto voi.)

Canzone del pomeriggio: Pet Shop Boys - Suburbia.

Febbre tipografica acuta



A me fa male leggere Just My Type (a book about fonts). Quando ero ragazzino avevamo una stampante ad aghi che, una volta fatta partire, forse aveva finito prima che fosse pronta la parmigiana che nel frattempo avevamo appena iniziato a cucinare; e la scelta era tra due tipi di carattere: Roman e Sans Serif.

Ma non scampai a lungo dalla febbre da cambio di font. E ora, che sto leggendo il libro di Simon Garfield - in inglese, perché Sei proprio il mio typo proprio nun se pò senti'! - anche un succo di frutta mi attiva lo spirito da detective. Per esempio Valfrutta, che per le informazioni nutrizionali usa Aller.

(Merito di Identifont, beninteso.)

(Sì, vi faccio guardare la rapida volpe marrone che scavalca con un balzo il pigro cane per tenervi ancora un po' sulle spine in attesa di leggere il seguito della storia di Camilla.)

Canzone del giorno: Aerosmith - Cryin'.

lunedì 10 settembre 2012

La sera della non-cena

Nel 2004 - sette anni dal diploma - preso un po' dalla nostalgia, provai ad organizzare una cena di classe.

Io e la mia ex compagna Milena ci dividemmo i compiti, e chiamare Camilla sarebbe toccato a me; ma non servì, perché la incontrai il giorno dopo in paese.
Rifiutò l'invito, e non volle dare spiegazioni.

Fatte tutte le telefonate, saremmo stati in otto. A me andava bene, visto che erano tutte persone che avrei visto volentieri; Milena, tuttavia, preferì rimandare poiché teneva particolarmente alla presenza di due compagni, per quella sera già impegnati.

La sera della non-cena, dopo aver volantinato a favore di un candidato alla carica di sindaco del paese, tornando a casa incrociai nuovamente Camilla.

Esordì chiedendomi come fosse andata la cena. Non fosse bastato il tono, erano le 11: la risposta la sapeva. Inoltre, erano trascorse due settimane dal giorno in cui aveva rifiutato l'invito, motivo in più per credere che la cosa le fosse tutt'altro che indifferente.

Un istante dopo, Camilla partì all'assalto. Il suo primo bersaglio era Eva: era lei, in particolare, che non voleva vedere, perché era fissata con la carriera e sicuramente l'avrebbe bersagliata di domande sulle sue prospettive di lavoro.


Poi, fu il mio turno. Non aveva nulla contro di me, ma poiché non mi aveva mai visto nei locali che frequentava, la mia compagnia sarebbe stata di certo noiosa: non avrebbe mai potuto sopportare un'intera serata. La sua serata ideale era un concerto, ma non sarebbe mai andata a sentire gli a-ha, per i quali io, un anno e mezzo prima, mi ero recato in Austria. Per non parlare della mia insopportabile smania di protagonismo, ripetutamente dimostrata in classe con i miei interventi durante le lezioni.

Dopo la festa post-diploma, le volte in cui io e Camilla ci eravamo visti si contavano sulle dita di una mano, anche perché io studiavo a Padova e lei a Gorizia - un po' difficile, pertanto, incontrarla la sera in un locale. In ogni caso, da parte sua non avevo mai avvertito nemmeno un milionesimo del rancore di quella sera.
Che poi, dopo sette anni: perché?

(continua)

Canzone del giorno: The Vaccines - No Hope.