giovedì 9 aprile 2009

Erdbeben

Mi sono sentito un po' menefreghista in questi giorni. Ho lasciato che a diffondere gli appelli per i terremotati dell'Abruzzo fossero siti più autorevoli del mio; e lunedì, al corso di tedesco, dove ogni volta la Lehrerin ci fa parlare un po' di attualità, per insegnarci parole nuove, portai ugualmente l'articolo sul Giro delle Fiandre che avevo stampato il giorno prima.

Non so se sia già partito il valzer delle polemiche; mi è bastato sentire Berlusconi parlare di gestione delle salme per decidere che non avrei acceso il televisore se non per la Gent-Wevelgem o per Kyle XY. Per non parlare di Marco Travaglio, che sfrutta la tragedia per portare acqua al mulino dei contrari al nucleare, agitando lo spettro di un terremoto su una centrale; naturalmente non serve a nulla dire che in Giappone, uno dei Paesi più sismici del mondo, ci sono 55 centrali atomiche che producono il 27,5% del fabbisogno energetico, vero?

Se fossi un direttore di rete, non cambierei nulla nel palinsesto se non per dare le notizie. Niente esperti invitati per uno "speciale" , nessuna cancellazione di eventi sportivi "in rispetto delle vittime e dei loro familiari" ; per quello che riguarda reality e varietà, lascerei decidere lo staff. Non è cinismo, gente; è solo che con il dolore io ho dovuto imparare a convivere fin da bambino, e voglio decidere io quando è il tempo per riflettere. E, soprattutto, si tratta di qualcosa di personale, le cui occasioni non mancano. Pur riconoscendo la buona fede di chi, a scuola o in altre occasioni comunitarie, imponeva un momento di riflessione, in tali momenti il mio unico pensiero era "quanto manca alla campanella?"

Canzone del giorno: The Killers - Human.

Nessun commento:

Posta un commento