Non sono mai impazzito particolarmente per i Simpson, ma a Springfield sarei così ;-)
http://www.simpsonizeme.com
Canzone del giorno: Ana Johnsson - We Are.
domenica 30 settembre 2007
sabato 29 settembre 2007
In spiaggia all'alba (5)
Per quanto non possa permettermi di stare in spiaggia nelle ore più calde, la cosa non mi impedisce di assistere alle scene esilaranti.
Un fine settimana, ospite da noi è Paola, un'amica di una mia zia. Che è decisamente una bella donna, e il suo abbigliamento e le sue movenze non fanno che evidenziarlo.
Mentre lei prende il sole, un signore di un paio di ombrelloni più in là, sulla settantina, si rivolge al ragazzino seduto accanto a me, in attesa di fare il bagno: "Non è la tua mamma, vero?"
"Sì, invece!" risponde lui, tra il divertito e il geloso.
E l'uomo: "Signora, mi permetta di complimentarmi per la sua plasticità!" E torna sotto il suo ombrellone.
Poco più di mezz'ora dopo, il cavaliere è nuovamente alla carica: "Signora, mi complimento ancora, tranne che per la sigaretta!" (Su quest'ultimo punto mi ha come alleato, ndr)
Io vado a nuotare, e poi sto sul lettino a leggere; poco dopo, escono dall'acqua anche Paola e mia zia. Il galantuomo è in procinto di lasciare la spiaggia, e quando è dietro le due donne si ferma, indeciso se farsi ancora avanti o no.
Io lo sbircio di soppiatto da sopra il libro; quando lui si gira verso di me il mio sguardo deve essere abbastanza eloquente: "bravo, ti sto guardando!" E così desiste.
Paola, quando è ora che ce ne andiamo anche noi: "Mancava solo il baciamano e la rosa rossa!"
Ma è sempre meglio di un calcio negli stinchi, nevvero?
Canzone del giorno: Dolores O'Riordan - Ordinary Day.
Un fine settimana, ospite da noi è Paola, un'amica di una mia zia. Che è decisamente una bella donna, e il suo abbigliamento e le sue movenze non fanno che evidenziarlo.
Mentre lei prende il sole, un signore di un paio di ombrelloni più in là, sulla settantina, si rivolge al ragazzino seduto accanto a me, in attesa di fare il bagno: "Non è la tua mamma, vero?"
"Sì, invece!" risponde lui, tra il divertito e il geloso.
E l'uomo: "Signora, mi permetta di complimentarmi per la sua plasticità!" E torna sotto il suo ombrellone.
Poco più di mezz'ora dopo, il cavaliere è nuovamente alla carica: "Signora, mi complimento ancora, tranne che per la sigaretta!" (Su quest'ultimo punto mi ha come alleato, ndr)
Io vado a nuotare, e poi sto sul lettino a leggere; poco dopo, escono dall'acqua anche Paola e mia zia. Il galantuomo è in procinto di lasciare la spiaggia, e quando è dietro le due donne si ferma, indeciso se farsi ancora avanti o no.
Io lo sbircio di soppiatto da sopra il libro; quando lui si gira verso di me il mio sguardo deve essere abbastanza eloquente: "bravo, ti sto guardando!" E così desiste.
Paola, quando è ora che ce ne andiamo anche noi: "Mancava solo il baciamano e la rosa rossa!"
Ma è sempre meglio di un calcio negli stinchi, nevvero?
Canzone del giorno: Dolores O'Riordan - Ordinary Day.
giovedì 27 settembre 2007
In spiaggia all'alba (4)
Molto più innocua dell'incendio nel campo rom di Livorno - almeno, sentita con un certo mio zio e con suo figlio, che alla notizia dei quattro bambini morti esultò "evvai! quattro di meno!" - è la notizia relativa alla futura (ora attuale, ndr) partecipazione di Alessandro Cecchi Paone all'Isola dei Famosi. Dalla sfuriata alla notte dei Telegatti contro Daria Bignardi, poiché la sua Macchina del tempo era stata inserita nella stessa categoria ("costume e cultura") del Grande Fratello, appena decretato vincitore, alla spiaggia honduregna con Cristiano Malgioglio.
Tra i "non famosi" (come se gli altri fossero i Beatles), novità di questa edizione - a 'sto punto, però, vi prego, eliminate Simona Ventura e DJ Francesco e ridatemi Benedetta Corbi e Pietro Suber, rispettivamente conduttrice e inviato dell'unica, sfortunata, edizione italiana di Survivor - ieri sera ne becco uno che dichiara di partecipare al programma per dimostrare che i "non famosi" sono perfettamente all'altezza dei "famosi" . Beato lui, come beato è il mio cuginetto di 12 anni per cui il peggio, nella vita, è essere eliminato a Schiacciasette.
Tra i "non famosi" (come se gli altri fossero i Beatles), novità di questa edizione - a 'sto punto, però, vi prego, eliminate Simona Ventura e DJ Francesco e ridatemi Benedetta Corbi e Pietro Suber, rispettivamente conduttrice e inviato dell'unica, sfortunata, edizione italiana di Survivor - ieri sera ne becco uno che dichiara di partecipare al programma per dimostrare che i "non famosi" sono perfettamente all'altezza dei "famosi" . Beato lui, come beato è il mio cuginetto di 12 anni per cui il peggio, nella vita, è essere eliminato a Schiacciasette.
martedì 18 settembre 2007
In spiaggia all'alba (3)
Il caso non è stato favorevole come l'anno scorso, nell'assegnarci i vicini d'ombrellone.
Al posto di Justine e sua madre, con cui chiacchieravo ogni mattina, alla nostra sinistra quest'anno è capitata (l'epiteto è di mia cugina Barbara) la famiglia triste.
Nonna, padre, madre, due figlie femmine e un maschio; accento imprecisato.
La figlia più grande, età da liceo, stava permanentemente a prendere il sole.
I due figli più piccoli - la ragazzina era l'unica, di sei persone, che accennava un saluto - avrebbero voluto giocare sulla spiaggia, ma praticamente non si potevano allontanare di dieci metri ché la madre, con guizzo felino, li abbrancava e li riportava all'ombrellone. Non parliamo poi di andare in acqua: "non bagnatevi ché poi vi devo asciugare!" gridava la medesima.
Ora, ogni genitore educa i figli a modo suo; ma chi insegna ai genitori che ogni tanto, dico ogni tanto, dieci minuti consecutivi di silenzio fanno bene a tutti?
Canzone del giorno: The Rakes - Strasbourg.
Al posto di Justine e sua madre, con cui chiacchieravo ogni mattina, alla nostra sinistra quest'anno è capitata (l'epiteto è di mia cugina Barbara) la famiglia triste.
Nonna, padre, madre, due figlie femmine e un maschio; accento imprecisato.
La figlia più grande, età da liceo, stava permanentemente a prendere il sole.
I due figli più piccoli - la ragazzina era l'unica, di sei persone, che accennava un saluto - avrebbero voluto giocare sulla spiaggia, ma praticamente non si potevano allontanare di dieci metri ché la madre, con guizzo felino, li abbrancava e li riportava all'ombrellone. Non parliamo poi di andare in acqua: "non bagnatevi ché poi vi devo asciugare!" gridava la medesima.
Ora, ogni genitore educa i figli a modo suo; ma chi insegna ai genitori che ogni tanto, dico ogni tanto, dieci minuti consecutivi di silenzio fanno bene a tutti?
Canzone del giorno: The Rakes - Strasbourg.
lunedì 17 settembre 2007
In spiaggia all'alba (2bis)
Nota: anche qua viene rivelato un particolare su Harry Potter and the Deathly Hallows.
La battuta più bella del romanzo è quella pronunciata da Xenophilius Lovegood, il padre della mitica Luna, a una Hermione scettica sulla storia che lui aveva appena raccontato:
La battuta più bella del romanzo è quella pronunciata da Xenophilius Lovegood, il padre della mitica Luna, a una Hermione scettica sulla storia che lui aveva appena raccontato:
Luna has told me all about you, young lady. You are, I gather, not unintelligent, but painfully limited. Narrow. Close-minded.
domenica 16 settembre 2007
In spiaggia all'alba (2)
Nota: nel secondo paragrafo di questo post vengono rivelati due particolari sul finale di Harry Potter and the Deathly Hallows.
Devo rassegnarmi all'idea che, sul treno, non sono capace di leggere la stessa cosa per più di 20 minuti filati; odio, poi, quando mi viene l'abbiocco - mezz'ora, specie sugli Appennini, è il minimo sindacale - visto che non mi addormento e, quando mi passa, sono più rimbambito di prima.
Tutto questo per dire che i miei propositi di finire Harry Potter and the Deathly Hallows durante il viaggio sono andati a farsi benedire.
Propositi che, tuttavia, sarebbero stati messi in atto l'indomani, saputo che al Circeo, dove mi sarei recato la mattina successiva, sarebbe stato presente Alessandro, il mio cuginetto di quasi 12 anni che, non potendo per ovvi motivi leggere il romanzo in lingua originale ma non resistendo alla tentazione di sapere come va a finire tra Harry e Voldemort, si era letto il riassunto.
Avendo ben presente quanto Alessandro sta fomentato per Harry Potter, quella sera do una bella accelerata - 140 pagine: per uno che normalmente non supera le 30 giornaliere non è male, nevvero? - e per quanto non abbia ancora finito, sono pronto per le sue domande!
Diversi miei amici fans erano assai titubanti all'idea di leggere in inglese: non me lo godrei fino in fondo, dovrei leggerlo col vocabolario... Io, perlomeno coloro che se la cavano con la lingua di Shakespeare, avevo cercato di infondere loro la necessaria audacia, se non altro perché trovo difficile che uno arrivi al 5 gennaio senza alcuno spoiler.
Avevo rischiato di beccarmene già il giorno dell'uscita del libro: i telegiornali io li avevo accuratamente evitati, ma non un mio coinquilino che, peraltro, non è appassionato. Mentre stavo leggendo, costui entrò nella mia stanza: "So come finisce Harry Potter!"
"Ne sono felice per te," risposi io.
"Harry non muore," proseguì Gaetano.
"Va be', questo era scontato!"
"E si sposa."
I miei nervi cominciarono a tendersi: "Immaginavo anche questo."
Gaetano stava per rivelarmi qualcosa sulla cicatrice di Harry quando io gli dissi: "La cicatrice te la faccio venire io se non la finisci!"
Non era una minaccia così esplicita, ma Gaetano non è cattivo.
Devo rassegnarmi all'idea che, sul treno, non sono capace di leggere la stessa cosa per più di 20 minuti filati; odio, poi, quando mi viene l'abbiocco - mezz'ora, specie sugli Appennini, è il minimo sindacale - visto che non mi addormento e, quando mi passa, sono più rimbambito di prima.
Tutto questo per dire che i miei propositi di finire Harry Potter and the Deathly Hallows durante il viaggio sono andati a farsi benedire.
Propositi che, tuttavia, sarebbero stati messi in atto l'indomani, saputo che al Circeo, dove mi sarei recato la mattina successiva, sarebbe stato presente Alessandro, il mio cuginetto di quasi 12 anni che, non potendo per ovvi motivi leggere il romanzo in lingua originale ma non resistendo alla tentazione di sapere come va a finire tra Harry e Voldemort, si era letto il riassunto.
Avendo ben presente quanto Alessandro sta fomentato per Harry Potter, quella sera do una bella accelerata - 140 pagine: per uno che normalmente non supera le 30 giornaliere non è male, nevvero? - e per quanto non abbia ancora finito, sono pronto per le sue domande!
Diversi miei amici fans erano assai titubanti all'idea di leggere in inglese: non me lo godrei fino in fondo, dovrei leggerlo col vocabolario... Io, perlomeno coloro che se la cavano con la lingua di Shakespeare, avevo cercato di infondere loro la necessaria audacia, se non altro perché trovo difficile che uno arrivi al 5 gennaio senza alcuno spoiler.
Avevo rischiato di beccarmene già il giorno dell'uscita del libro: i telegiornali io li avevo accuratamente evitati, ma non un mio coinquilino che, peraltro, non è appassionato. Mentre stavo leggendo, costui entrò nella mia stanza: "So come finisce Harry Potter!"
"Ne sono felice per te," risposi io.
"Harry non muore," proseguì Gaetano.
"Va be', questo era scontato!"
"E si sposa."
I miei nervi cominciarono a tendersi: "Immaginavo anche questo."
Gaetano stava per rivelarmi qualcosa sulla cicatrice di Harry quando io gli dissi: "La cicatrice te la faccio venire io se non la finisci!"
Non era una minaccia così esplicita, ma Gaetano non è cattivo.
venerdì 14 settembre 2007
In spiaggia all'alba (1)
Edicola della stazione Termini; sul cellophane che avvolge Cosmopolitan e Men's Health si legge:
Seredova : Cosmopolitan = Buffon : Men's Health
--> Cosmopolitan + Men's Health = Seredova + Buffon.
Matita blu: l'implicazione giusta è Cosmopolitan × Men's Health = Seredova × Buffon. Ma non si cruccino troppo Cinzia Felicetti e Luigi Grella: se il 44% degli italiani è asino in matematica, sono in buona compagnia!
Seredova : Cosmopolitan = Buffon : Men's Health
--> Cosmopolitan + Men's Health = Seredova + Buffon.
Matita blu: l'implicazione giusta è Cosmopolitan × Men's Health = Seredova × Buffon. Ma non si cruccino troppo Cinzia Felicetti e Luigi Grella: se il 44% degli italiani è asino in matematica, sono in buona compagnia!
giovedì 13 settembre 2007
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